I pensieri di Grigorij Pečorin | Мысли Григория Печорина

Grigorij Aleksandrovič Pečorin è il personaggio principale del romanzo “Un eroe dei nostri tempi” di Michail Lermontov, pubblicato nel 1840. Pečorin è un aristocratico russo, un ufficiale dell’esercito che serve nel Caucaso, e rappresenta l’archetipo del “superfluo” o “inutile” eroe romantico, un tema ricorrente nella letteratura russa dell’Ottocento.

Pečorin è un personaggio complesso e enigmatico, caratterizzato da un profondo senso di alienazione e disillusione. Egli è intelligente, colto e dotato di un’acuta capacità di osservazione, ma allo stesso tempo è cinico, egoista e spesso crudele nei confronti degli altri. La sua vita è segnata da una costante ricerca di emozioni e avventure, che però non riescono a colmare il vuoto esistenziale che lo affligge.

Il frammento che vi proponiamo è tratto dalla seconda parte del romanzo, nel capitolo dedicato alla principessa Meri.

Testo in italiano*

“In me è innato lo spirito di contraddizione : tutta la mia vita non è stata altro che una catena di tristi e sventurate contraddizioni sentimentali o cerebrali. La presenza di un entusiasta mi rende freddo come il ghiaccio e sono convinto che la frequentazione di una persona fiacca e flemmatica farebbe di me un appassionato sognatore”.

Testo in russo

У меня врожденная страсть противоречить; целая моя жизнь была только цепь грустных и неудачных противоречий сердцу или рассудку. Присутствие энтузиаста обдает меня крещенским холодом, и, я думаю, частые сношения с вялым флегматиком сделали бы из меня страстного мечтателя.

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*La traduzione in italiano è di Luigi Vittorio Nadai, traduttore e curatore dell’edizione di “Un eroe del nostro tempo”, edita da Garzanti.